All’interno degli obiettivi strategici e di grande respiro contenuti nel programma, nei primi mesi del prossimo mandato sarà necessario elaborare alcune misure per rafforzare e rendere più incisiva e inclusiva l’azione dell’ente.
Tutti gli iscritti sono uguali davanti alla legge, ma quelli che si trovano ad affrontare difficoltà o quelli che hanno avuto un percorso professionale meno fortunato, meritano un’attenzione particolare. Siamo perfettamente consapevoli che esistono iscritti che non riescono, per un concorso di fattori dati da vincoli ambientali e ritardi nello sviluppo del territorio, a generare redditi sufficienti per mantenere uno standard di vita idoneo a far fronte a tutti gli impegni derivanti dall’esercizio della professione.
Queste situazioni vanno continuamente monitorate, sia in via preventiva, per elevare la consapevolezza previdenziale di questi nostri colleghi, sia per evitare che le posizioni debitorie si consolidino e che l’ente debba distogliere risorse interne e impegnarle in azioni di recupero. Il tutto senza che l’azione dell’ente vada, in ultima analisi, a danno dell’iscritto e del suo assegno pensionistico.
Pertanto è necessario sviluppare ogni sinergia possibile con gli Ordini territoriali per rafforzare un rapporto che porti al coinvolgimento anche di questi iscritti alla vita dell’ente. La previdenza è entrata nella nostra Categoria con le caratteristiche perentorie dell’obbligatorietà e con la severità del metodo contributivo. L’ente ha dirottato importanti risorse sui montanti previdenziali e sull’assistenza, ma ci rendiamo conto che in alcune situazioni anche questo sforzo può essere insufficiente.
Dobbiamo evitare che anche nella nostra comunità nasca e cresca un clima in cui i meno fortunati non si sentano sufficientemente protetti e percepiscano l’ente come un soggetto estraneo alla loro vita professionale.
Queste le azioni da proporre fin dai primi mesi, muovendo anche dalla drammatica situazione che stiamo vivendo nello scacchiere internazionale.
Monitoraggio permanente della situazione dei pensionati attivi e non più attivi;
Monitoraggio permanente della situazione degli iscritti con i redditi più bassi;
Rafforzamento dei rapporti sinergici con gli Ordini territoriali anche per intercettare le loro esigenze in termini di servizi per i loro iscritti;
Attivazione di processi formativi rivolti ai praticanti e ai tirocinanti, supportando i colleghi che assumeranno l’onere formativo;
Implementazione della flessibilità nelle modalità di pagamento dei contributi, arretrati e non, andando a verificare anche la possibilità di proporre percorsi agevolati per la regolarizzazione.